Il fascino discreto di una T-shirt bianca…
Ebbene sì, mie adorate Bellesignore, mai come quest'anno si ritorna a parlare prepotentemente della T-SHIRT BIANCA quale must have di stagione... Alzi la mano chi non ne possiede almeno una…
Ebbene sì, mie adorate Bellesignore, mai come quest'anno si ritorna a parlare prepotentemente della T-SHIRT BIANCA quale must have di stagione... Alzi la mano chi non ne possiede almeno una…
T-SHIRT, una passione infinita! Questo post è per voi, cari Beisignori, che le avete indossate, distrutte, collezionate, copiate, sicuramente AMATE. So che le Bellesignore ve le hanno certamente rubate (esiste qualcosa di…
...Natale con con i tuoi , Pasqua ? Faccio il cambio dell'armadio !!!! E per saperne di più sulle tendenze moda P/E 2015 prosegui la lettura !!! Quante di voi,…
SCELTI PER VOI DALLA BELLASIGNORA, il best delle proposte p/e 2015 ....Bentornate Bellesignore e Beisignori, il nostro viaggio nel magico mondo del Denim e del Jeans continua più spumeggiante che…
STORIA, CURIOSITA’, VOLTI DI UN MITO CHE NON PASSA MAI DI MODA : il JEANS e tutto quello che gli gira intorno…
Care Bellesignore e cari Beisignori, sono nuovamente con voi per esaminare un altro dei trend di questa ormai imminente Primavera/Estate 2015 : l’intramontabile DENIM & JEANS.Sarà questa la prima parte, quella dedicata alla storia e alle curiosità di questo incredibile tessuto che non ha mai conosciuto momenti bui nè tanto meno crisi….
Questa volta, prima di passare all’analisi delle passerelle (cosa che avverrà nel prossimo post) ho deciso di aprirvi il mio armadio… ebbene si’, la vostra Bellasignora ha una passione esagerata per il jeans, declinato in tutte le salse! Forse troverete volumi non attualissimi, ma le idee originali, quelle non mancheranno di certo ……
O.k., lo confesso, io in denim posseggo pure il pigiama in un un favoloso tessuto chambry (più leggero e morbido) e le lenzuola firmate Ralph Lauren, per sonni da vera Bellasignora.
UN PO’ DI STORIA…..
Parliamo di DENIM: il nome deriva dalla città francese di NIMES, che già nel XV secolo era in concorrenza con Chieri, in Piemonte, per la produzione di un fustagno molto robusto, di colore blu tinto col guado (una pianta erbacea infestante). Una volta diventato più abbordabile il prezzo del cotone, questo tessuto divenne l’ideale per gli abiti da lavoro, anche ovviamente per la sua robustezza. La produzione chierese venne trasportata al porto di GENOVA dove la tela veniva usata per i sacchi delle vele delle navi e per coprire le merci. Successivamente gli americani ne storpiarono il nome: la sua famosa tonalità BLU, il blu di Genova, o meglio il bleu de Genes divenne il BLUE JEANS! Pare ormai certo che la rivalità tra le 2 città si risolse a vantaggio di quella italiana, ove avvenne per la prima volta il passaggio da rurali pezzi di tessuto ad una idea di INDUMENTO a vantaggio di marinai e portuali.
Nel XVI secolo iniziò poi la grande esportazione dal porto genovese, dopo il successo europeo dovuto in parte alla qualità e in parte all’accessibilità del prezzo.
La data fondamentale nella storia del denim rimane il 14 Marzo 1853 quando un mercante bavarese, MORRIS LEVIS STRAUSS, arrivò in California per aprire un negozio di tessuti mischiandosi tra la moltitudine disperata dei cercatori d’oro. La leggenda vuole che il giorno dello sbarco gli venne chiesto un paio di calzoni che lui stesso fabbricò con un telo da tenda rimastogli. Successivamente si associò col sarto JACOB DAVIS che completò con rivetti metallici in rame di rinforzo le cuciture dei pantaloni, stratagemma necessario per rendere ancora più resistenti gli indumenti che venivano indossati da minatori, mandriani, agricoltori, nonché divisa di operai della ferrovia, “miners” e cowboy.
I jeans in Europa arrivarono nell’immediato dopoguerra, i primi LEVIS furono commercializzati nel 1959, il resto è STORIA…
CURIOSITA’: DALLA MINIERA ALLA PASSERELLA…..
Dagli anni ’50 in poi il denim, sotto forma di blue jeans e non solo segna una svolta epocale nel mondo della moda, fino ad allora dominato dagli esclusivi atelier. Gli States, il Rock ‘roll, ELVIS e JAMES DEAN ed ecco il 5 tasche trasformarsi da capo da lavoro a MUST quotidiano, resistente , confortevole, ribelle, innovativo.
Gli anni ’60 lo vedono protagonista anche dell’universo femminile, ricco di testimonial eccellenti, una su tutte la stilosissima BRIGITTE BARDOT.
Negli anni’70 denim significa” contro” ovvero anticonformismo, figli dei fiori, hippy, zampa d’elefante e sotto sotto glamour…
Gli anni ’80 li vedono strappati e strapazzati dal punk, ma anche decorati, dipinti, ricamati, agghindati….
Siamo agli anni ’90, i volumi sono largotti, i fondi arrotolati, la vita decisamente alta…
Il nuovo secolo segna con prepotenza un rinnovo del denim che diventa anche collezione di lusso con linee appositamente dedicate, passerelle e capsule collection specifiche.
…E IN ITALIA ?
Sono i fratelli Bacci i primi che in quel di Campi Bisenzio trasformano un azienda produttrice di abiti da lavoro (siamo nel 1949) in creatrice (nel 1952) del primo jeans italiano, l’epico ROY ROGER’S, così chiamato in onore di un avventuriero ambulante che vagava tra i ranch a riparare il denim e che incarnava alla perfezione il mito del sogno americano. Ed è solo l’inizio, nel 1958, sempre in Toscana, nasce la RIFLE dei fratelli Fratini, mentre negli anni ’70 Urbania e il suo comprensorio diventano ufficialmente la BLUE VALLEY, per l’eccezionale produzione per le più importanti aziende leader del settore (Trussardi, Pop 84, Carrera, El Charro). Il Veneto, terra manifatturiera per eccellenza, è l’altro grande polo italiano di produzione e attualmente ricopre il ruolo di ambasciatore nel mondo del denim italiano, grazie alle numerose aziende di punta che vi hanno sede. Marchi popolari in tutto il mondo come Carrera (VR), Gas (VI), Replay (TV), Diesel (VI), Pepper e Americanino (PD) sono nati già negli anni ‘70 e ‘80 con un successo sempre crescente.
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Gennaio, freddo, pioggia, nebbia… dobbiamo fare qualcosa!
RIUNIONE DI REDAZIONE : la Bellasignora, il caporedattore (fatcat per gli amici), la mia ghost writer (ebbene sì ne ho una e per 2 validi motivi: è mia figlia e ci vede meglio di me) che quando diventa tale si fa chiamare Veronique (omaggio ad un attore francese che da tempo ritiene il suo ideale di uomo) …
Risultato? Questo nuovo post che nel soddisfare le curiosità in fatto di trend di moda per la prossima P/E 2015 avrà il compito di catapultare, anche per poco, le mie bellesignore fuori dal grigiore invernale.
La mia lunga esperienza di commerciante di abbigliamento mi ha insegnato una cosa: arriva un periodo (normalmente quello qualche tempo dopo l’inizio dei saldi) nel quale le belle signore si pongono, e ai tempi mi ponevano, una sola domanda: ma quale saranno le tendenze della prossima Primavera-Estate, e i colori, le fantasie, le vestibilità ? Niente paura, ci pensa la Bellasignora che ovviamente a modo suo e senza banalità alcuna inizierà ad analizzare e rielaborare le proposte delle passerelle ….
Nella prima puntata rivivremo lo spirito di anni ribelli, mitici, indimenticabili… welcome to the AGE OF AQUARIUS
GLI ANNI ’70 ALLA RISCOSSA: ebbene sì io c’ero e magari anche qualcuna di voi ….dando un occhiata alle sfilate risulta evidente l’ispirazione a questo periodo storico declinato nelle sue tendenze: dai figli dei fiori alla psichedelia per terminare con il glam rock e la disco!
Mi verranno in aiuto meravigliose donne del music business italiano nonchè icone, a loro modo, delle tendenze del tempo:
LOREDANA BERTE‘:attualissima in microabito in suede e frange come nella passerella di GUCCI, strepitoso lo stivale alto e la calza semicoprente ….
MARCELLA BELLA : supertrendy in pizzi, intarsi, cintura strizzavita, il medesimo stile della neo hippy con maxi gilet di ALBERTA FERRETTI
RAFFAELLA CARRA’: semplicemente perfetta, dal caschetto firmato “i Vergottini” all’abito stampa artistica scollo all’americana, clutch bianca di rigore, non sfigurerebbe di certo sulla stessa passerella di BLUGIRL
MIA MARTINI: senza dubbio clamorosa, dalla scollatura profonda ala tunica multifantasia, per non parlare dell’accessorio piumato e degli anelli infiniti…un CAVALLI rivisto e corretto
...mi viene in mente un caro, delizioso, gentile e geniale amico dal nome David Fielden, inconfondibile talento inglese abilissimo nel creare magici abiti da sera e da sposa. L'empatia tra…