Novembre, nebbia , umidità e grigiore sparso… Redazione che facciamo? Coloriamoci il pranzo di arancione con una piacevolissima vellutata di zucca!
Rieccomi dunque, amati Beilettori, alle prese con i fornelli per dilettarmi/vi con una ricettina da leccarvi i baffi (soprattutto quelli insaziabili del miagolante caporedattore).
Anche in questa occasione l’indispensabile aiuto della ghost writer si limiterà (per fortuna) al lavoro di fatica ovvero alla sudata porzionatura di una bella zucca… al resto ci penserà la vostra Bellasignora nel suo favoloso grembiule a fiori.
Inutile dire che sulle quantità specifiche andrò a naso come ogni brava cuoca non professionista, così come sui tempi di cottura per i quali un’assaggiatina in più non fa certo male.
Ma andiamo a …cucinare!
Ci vuole una zucca!
Le dimensioni ovviamente varieranno in base ai commensali, poi armati di apposito strumento “basterà” tagliarla a pezzettini dopo averla sbucciata (insomma, se la trovate già porzionata approfittatene ampiamente!).
E poi il soffritto…
Un trito fine fine di porro in un filino di olio, facile facile (a prova di ghost writer) da sfumare con un goccio di vino bianco.
Sul fuoco!
E adesso zucca e trito in pentola coperti da un buon brodo vegetale, fuocherello medio a raggiungere morbidezza, corposità da completare con una patata a pezzetti dopo circa una ventina di minuti e qualche cucchiaio di latte ad ammorbidire il tutto se ce ne fosse la necessità. Tenuto conto della dolcezza dell’ingrediente di base mai come questa volta il famoso pizzico di sale non può certo mancare, previo doveroso assaggio ( indovinate un poco chi è il mio assaggiatore ufficiale?).
Ci siamo quasi.
Una volta fatto raffreddare il composto è arrivato il momento di frullare il tutto per raggiungere la densità cremosa desiderata…
Un’ultima scaldatina …
…e il gioco è fatto!
Una bella zuppiera… parmigiano-reggiano ad accompagnare, crostini di pane croccante a gusto e piacimento ed una sferzata di colore, vitamine ed anti ossidanti in pancia! Cosa desiderare in più!
